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Luigi
Pascarito Musicista, compositore, inventore, si occupa di problemi di carattere filosofico, morale, politico. |
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Vorrei far
osservare, innanzi tutto, che l’aspetto principale del pensiero di Luigi
Pascarito, contenuto nel suo libro
“Bomalogia”, consiste nel fatto che egli non si limita ad esporre
semplicemente le proprie opinioni in campo filosofico, morale e politico, ma
espone le proprie inopinabili scoperte. Non
si tratta di opinioni, infatti, ma di vere e proprie scoperte scientifiche, supportate da prove evidenti e
inconfutabili. In questo trattato, l’autore dice delle cose completamente
nuove, che finora nessuno è riuscito mai ad immaginare
nemmeno lontanamente. Infatti, finora il bene ed il
male sono stati trattati solo frammentariamente, in maniera incompleta,
inesatta e molto soggettiva. Questo non è un
libro da leggere per passatempo o per puro piacere, per il semplice gusto di
leggere, come se si trattasse di un romanzo. Non è un libro qualunque, come
tanti, che ognuno può scegliere di leggere o non leggere, senza che ci
guadagni o ci rimetta niente. La sua lettura è assolutamente indispensabile,
perché in esso sono contenute le soluzioni dei problemi del mondo. Questo libro
serve sia a chiarire le idee ai lettori in merito agli argomenti trattati,
confutando molti pregiudizi fortemente radicati da
millenni nella mente dell’intera umanità, svolgendo così una funzione di
utilità di carattere puramente teorico, sia a risolvere praticamente i
problemi del mondo, attraverso l’applicazione pratica delle teorie in esso
contenute. I punti più
importanti dell’opera del Pascarito sono: 1) la scoperta delle
esatte definizioni del bene e del male; 2) la scoperta,
scientificamente dimostrata, dell’inesistenza del male volontario, o colpa
volontaria; 3) la conseguente
necessaria rettifica del concetto di “libero arbitrio”; 4) la scoperta
dell’inesistenza del merito della punizione e del premio rapportato alla
bravura e/o alla condotta; 5) l’aver assodato,
di conseguenza, l’infondatezza degli ideali politici che si basano sul falso
principio del merito retributivo rapportato alla bravura e/o alla condotta,
che sono prevalentemente di destra. Il nuovo modo di
ragionare, che ne consegue, è completamente opposto rispetto alle vecchie
teorie confutate. Alla luce di queste nuove scoperte, le
vecchie teorie appaiono evidentemente assurde, fino al punto che si è portati
a chiedersi, con stupore: “Come ha potuto l’umanità credere in simili
sciocchezze per tanti millenni? Possibile che
nessuno se ne sia accorto prima?”. Come nel caso dell’uovo di Colombo,
certe soluzioni ci appaiono ovvie soltanto dopo che qualcuno ce le ha spiegate. È da notare,
infine, che la maggior parte del male compiuto dagli esseri umani viene giustificato dalla credenza nel falso principio del
merito retributivo rapportato alla bravura e/o alla condotta. Crollando tale
credenza, quindi, dovrebbero diminuire, di
conseguenza, gli atti di violenza. Infatti, chi si convince veramente che la
punizione non può mai essere meritata da nessuno è portato a comportarsi
coerentemente a tale convinzione e, quindi, a non punire chi gli fa del male. Chi ricorre alla
punizione, sia che si tratti di un singolo individuo,
sia che si tratti di una organizzazione criminale, sia che si tratti di una
istituzione statale, non fa altro che alimentare il circolo vizioso del male.
Per combattere il male, quindi, si dovrebbero adottare sistemi di difesa
preventivi o rimedi postumi di gran lunga più giusti
e più efficaci della punizione.
Salvatore
Ciriolo |