UN NUOVO
MODO DI FARE POLITICA:
ARTEFICI
DEL NOSTRO FUTURO
Letteralmente, democrazia significa potere in mano
al popolo. Poiché la parola "potere" può
avere vari significati, alcuni dei quali molto negativi, preferisco evitare
di usare tale termine. Credo sia meglio dire che la democrazia dovrebbe
consistere nell'autodeterminazione di un popolo. Ne consegue che il
compito del popolo in una vera democrazia non dovrebbe esaurirsi tutto in una
sola azione: quella di andare a votare per eleggere coloro
che dovrebbero essere i rappresentanti del popolo. Infatti, è proprio
questo che accade di solito in tutti gli Stati definiti democratici.
La sola libertà che lo stato falsamente democratico
concede ai cittadini è quella di scegliere coloro
che dovrebbero rappresentarli, ma che potrebbero poi trasformarsi in falsi
rappresentanti del popolo, i quali, una volta ottenuto il potere, tradiranno
tutte le promesse fatte agli elettori e lo scopo del proprio mandato
elettorale, trasformandosi quasi in tiranni. Dobbiamo smetterla di accettare
di continuare a svolgere il ruolo di semplici “sudditi” destinati soltanto ad eleggere i propri “tiranni”. In una vera democrazia, la
libertà dei cittadini non dovrebbe essere limitata soltanto al momento
dell'elezione dei propri rappresentanti, veri o falsi che siano, ma dovrebbe
consistere nella facoltà di un popolo di autodeterminarsi, vale a dire di
autogovernarsi, partecipando direttamente nel determinare le scelte della
vita amministrativa e gli indirizzi governativi. L'attuale falsa democrazia
dovrebbe essere sostituita da una forma di vera democrazia, in continua
evoluzione, tendente a diventare sempre più vera e più giusta. La scelta
della forma d’ordinamento sociale più vantaggiosa per l’umanità non può
essere una questione di gusti. Non si tratta di una scelta che non comporta
rischi. Non è come scegliere un semplice modo di vivere, uno stile di vita
piuttosto che un altro. Non si tratta di scegliere di praticare uno sport
piuttosto che un altro. Sbagliare la scelta di una forma d’ordinamento
sociale vuol dire danneggiare inevitabilmente un numero elevatissimo di
esseri umani, di animali e piante. Per non parlare poi dell’ambiente.
Per quanto riguarda i risultati delle elezioni
politiche del 9 aprile 2006, forse il popolo non poteva fare di meglio
scegliendo Prodi. Forse è stato costretto a scegliere il male minore, in
mancanza di alternative migliori.
Per quanto riguarda, invece, i risultati delle
elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008, che hanno consentito a Silvio
Berlusconi di tornare a ricoprire la carica di presidente del consiglio dei ministri, stento a credere che la maggioranza degli
elettori possa aver commesso per la seconda volta un errore così grave.
Tutto ciò dimostra che è necessario creare quella
valida alternativa che è mancata agli elettori e che
continua a mancare. È necessario, cioè, fondare un’organizzazione politica
apartitica, che agisca a favore non di una parte dei cittadini, ma di tutti
gli elettori, e quindi li rappresenti tutti, senza cattivi intermediari o
falsi rappresentanti portati a tradire le aspettative
dei cittadini, come è sempre accaduto finora.
Soltanto se tale organizzazione riuscirà a dimostrare
praticamente, con i fatti, di essere favorevole a
tutti e non solo ad una parte degli elettori, alla fine riuscirà a prendere i
voti di tutti i cittadini e potrà avere la certezza di essere veramente
riuscita a rappresentarli tutti, senza deludere nessuno.
Per riuscire ad ottenere in seguito risultati
pratici soddisfacenti, tale associazione dovrebbe avere solide basi teoriche
e garantire un programma che preveda varie fasi evolutive della società
umana, partendo dalla attuale forma di democrazia
falsamente rappresentativa sino a giungere alla completa libertà, in base al
seguente percorso:
1) Situazione attuale.
2) Democrazia rappresentativa direttamente controllata
dal popolo mediante ostracismo e ratifica popolare di tutte le decisioni parlamentari,
governative e di tutte le amministrazioni periferiche.
3) Democrazia diretta, filtrata e snellita dall’ausilio
della telematica.
4) Autodeterminazione della Società Umana Terrestre.
Ulteriori approfondimenti sulla mia nuova proposta sono
contenuti nel mio libro intitolato “Bomalogia”.
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