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Cenni di storia poggiardese

 

Luigi Pascarito

Musicista, compositore, inventore,

si occupa di problemi di carattere filosofico, morale, politico.

 

 

 

Politica

 

 

        

 

 

UN NUOVO MODO DI FARE POLITICA: 

ARTEFICI DEL NOSTRO FUTURO

 

Letteralmente, democrazia significa potere in mano al popolo. Poiché la parola "potere" può avere vari significati, alcuni dei quali molto negativi, preferisco evitare di usare tale termine. Credo sia meglio dire che la democrazia dovrebbe consistere nell'autodeterminazione di un popolo. Ne consegue che il compito del popolo in una vera democrazia non dovrebbe esaurirsi tutto in una sola azione: quella di andare a votare per eleggere coloro che dovrebbero essere i rappresentanti del popolo. Infatti, è proprio questo che accade di solito in tutti gli Stati definiti democratici.

La sola libertà che lo stato falsamente democratico concede ai cittadini è quella di scegliere coloro che dovrebbero rappresentarli, ma che potrebbero poi trasformarsi in falsi rappresentanti del popolo, i quali, una volta ottenuto il potere, tradiranno tutte le promesse fatte agli elettori e lo scopo del proprio mandato elettorale, trasformandosi quasi in tiranni. Dobbiamo smetterla di accettare di continuare a svolgere il ruolo di semplici “sudditi” destinati soltanto ad eleggere i propri “tiranni”. In una vera democrazia, la libertà dei cittadini non dovrebbe essere limitata soltanto al momento dell'elezione dei propri rappresentanti, veri o falsi che siano, ma dovrebbe consistere nella facoltà di un popolo di autodeterminarsi, vale a dire di autogovernarsi, partecipando direttamente nel determinare le scelte della vita amministrativa e gli indirizzi governativi. L'attuale falsa democrazia dovrebbe essere sostituita da una forma di vera democrazia, in continua evoluzione, tendente a diventare sempre più vera e più giusta. La scelta della forma d’ordinamento sociale più vantaggiosa per l’umanità non può essere una questione di gusti. Non si tratta di una scelta che non comporta rischi. Non è come scegliere un semplice modo di vivere, uno stile di vita piuttosto che un altro. Non si tratta di scegliere di praticare uno sport piuttosto che un altro. Sbagliare la scelta di una forma d’ordinamento sociale vuol dire danneggiare inevitabilmente un numero elevatissimo di esseri umani, di animali e piante. Per non parlare poi dell’ambiente.

Per quanto riguarda i risultati delle elezioni politiche del 9 aprile 2006, forse il popolo non poteva fare di meglio scegliendo Prodi. Forse è stato costretto a scegliere il male minore, in mancanza di alternative migliori.

Per quanto riguarda, invece, i risultati delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008, che hanno consentito a Silvio Berlusconi di tornare a ricoprire la carica di presidente del consiglio dei ministri, stento a credere che la maggioranza degli elettori possa aver commesso per la seconda volta un errore così grave.

Tutto ciò dimostra che è necessario creare quella valida alternativa che è mancata agli elettori e che continua a mancare. È necessario, cioè, fondare un’organizzazione politica apartitica, che agisca a favore non di una parte dei cittadini, ma di tutti gli elettori, e quindi li rappresenti tutti, senza cattivi intermediari o falsi rappresentanti portati a tradire le aspettative dei cittadini, come è sempre accaduto finora.

Soltanto se tale organizzazione riuscirà a dimostrare praticamente, con i fatti, di essere favorevole a tutti e non solo ad una parte degli elettori, alla fine riuscirà a prendere i voti di tutti i cittadini e potrà avere la certezza di essere veramente riuscita a rappresentarli tutti, senza deludere nessuno.

Per riuscire ad ottenere in seguito risultati pratici soddisfacenti, tale associazione dovrebbe avere solide basi teoriche e garantire un programma che preveda varie fasi evolutive della società umana, partendo dalla attuale forma di democrazia falsamente rappresentativa sino a giungere alla completa libertà, in base al seguente percorso:

1)    Situazione attuale.

2)    Democrazia rappresentativa direttamente controllata dal popolo mediante ostracismo e ratifica popolare di tutte le decisioni parlamentari, governative e di tutte le amministrazioni periferiche.

3)    Democrazia diretta, filtrata e snellita dall’ausilio della telematica.

4)    Autodeterminazione della Società Umana Terrestre.

Ulteriori approfondimenti sulla mia nuova proposta sono contenuti nel mio libro intitolato “Bomalogia”.