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Cenni di storia poggiardese

 

Luigi Pascarito

Musicista, compositore, inventore,

si occupa di problemi di carattere filosofico, morale, politico.

 

 

 

La cripta di Santa Maria degli Angeli

(di Raffaele Pascarito)

 

 

La cripta di Santa Maria degli Angeli, sorta intorno al Mille, dopo un lungo periodo di fiorente attività di culto, nel secolo XV cominciò ad essere trascurata e ad andare a poco a poco in disuso; nel secolo XVI, colmata di pietrame, fu addirittura soppressa.

A tali sconvolgenti notizie, mi chiedo, stupito, con quale animo i religiosi, gli studiosi ed i devoti poterono consentire che un tempio ipogeo così ricco di tradizioni religiose e popolari ed adorno di splendidi affreschi, fosse in modo quasi empio distrutto e seppellito; ciò mi sembra ancora più disumano e stupefacente, se considero che allora più di oggi, probabilmente quelle pitture erano uno sfolgorìo d’oro, di verde, di violetto, di rosso e si accendevano di tutti i bagliori della terra e del cielo, quando venivano irrorate dalle luci, pur se affievolite dalla semioscurità dell’ambiente, del sole volgente al tramonto che filtrava attraverso la botola di accesso.

Nel 1929, dopo la casuale, sensazionale riscoperta della cripta, si cominciò a capire il suo pregio, il suo valore, la sua importanza. Voglio manifestare le singolari impressioni suscitate nel mio animo dal ricordo del fatidico evento del 1929. L’intuibile ansia del Soprintendente ai Beni Culturali di Bari, degli studiosi e dei cittadini tutti di Poggiardo di comprendere, di sapere, di penetrare nei segreti del fortunato ritrovamento, portarono il mio intelletto e la mia fantasia nel magico mondo della musica beethoveniana, alla sua quinta sinfonia “Il Destino che batte alla porta” con le sue note di attacco maestose, suggestive, profondamente evocative.

Dopo lunga, travagliata e a volte drammatica alternativa di speranze e di delusioni, i preziosi affreschi – che erano stati staccati dalla sede originaria per essere sottoposti al necessario ed urgente restauro – tornarono nella propria terra di origine, Poggiardo, dove trovarono finalmente degna collocazione in un apposito museo, realizzato per l’appassionato, costante e determinato impegno del Comune di Poggiardo, che ho avuto l’onore di guidare quale sindaco dal 1964 al 1978, ed ubicato nella villa comunale in piazza G. Episcopo. Il 12 giugno 1975, il museo fu inaugurato con l’autorevole e preziosa partecipazione del Presidente del consiglio on. Aldo Moro.

In quell’occasione, che non esito a definire storica, ebbi il privilegio, come sindaco, di consegnare al Presidente Moro il titolo attestante il conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Poggiardo all’illustre, amato ed indimenticato statista.

Ancora oggi, ogni volta che mi capita di visitare quel museo, tanto caro a tutti i poggiardesi, come rapito dalle mistiche figure e dai meravigliosi colori che animano la sua silente, suggestiva penombra, mi pare di ascoltare le note estasianti della “toccata e fuga in re minore” di Joann Sebastian Bach.

L’auspicata conclusione della tormentata e avvincente impresa volta al recupero, salvaguardia e rilancio culturale e turistico della cripta di Santa Maria degli Angeli e dei suoi affreschi, beni culturali destinati, per naturale vocazione, a beneficio dell’umanità, ma necessariamente lasciati entro l’ambito del loro territorio originario, Poggiardo, si è avverata solo nel 1999, ultimo anno del secolo, mille anni dopo la loro creazione.

Grazie alla solerte e lungimirante iniziativa del sindaco Aurelio Gianfreda, l’ipogeo, da tempo privato dei suoi affreschi, meticolosamente e fedelmente restaurato, è stato ora ricondotto allo splendido e fascinoso aspetto primitivo, completato felicemente anche mediante l’inserimento nei pristini siti di artistiche e durature copie dei dipinti originali.

Il sindaco Gianfreda, con limpida genialità, è riuscito a dar vita ad una meravigliosa sintesi del nuovo e del vecchio: del museo realizzato nella villa comunale in piazza G. Episcopo per ospitare gli affreschi restaurati, e dell’antica cripta che, magnificamente rifatta ed arredata, ricorda ed onora l’espressione culturale delle popolazioni che, un tempo, l’hanno voluta.

Il sindaco Gianfreda ha saputo offrire alle popolazioni locali ed a tutti i turisti, oltre la possibilità di ammirare gli affreschi restaurati custoditi nel moderno museo nella villa comunale in piazza G. Episcopo, anche quella di visitare l’antica cripta con le pregevoli copie dei dipinti in via Don Minzoni.

 

Poggiardo,   novembre 1999

                                                                                                                                                 Raffaele Pascarito